Dialoghi interiori

Seduta su una panchina ad ammirare i giardini reali mi ritrovo a chiedermi:

Il chi sono è qualcosa che ho programmato totalmente sulle basi delle aspettative e delle richieste che arrivano dall’ambiente sociale oppure c’è qualche sfumatura della mia persona che ho creato spontaneamente?

Ma se mi sono programmata per sopravvivere all’ambiente circostante posso allora ri-programmarmi ogni qualvolta sentissi che mi accorgo di non riuscire ad aderire a quell’immagine per crearne una più veritiera e spontanea?

Una parte di me dice di sì, basta che ti ascolti attentamente e le risposte emergeranno per aiutarti nella via della consapevolezza di chi sei davvero.

Un’altra porta i miei pensieri su: E se ti servisse accettare il fatto di essere un essere imperfetto?

E poi ancora una domanda: E se invece ti racconti di esserti programmata per aderire a un’aspettativa sociale quando invece l’hai fatto per aderire alla tua personale aspettativa ?

Ci sono diversi dialoghi interiori che mi accompagnano nella mia esistenza, a volte ci sono parti che tentano di boicottare i miei valori del presente con dubbi e pensieri che arrivano dal mio passato; da un’eredità ricevuta dagli adulti di riferimento di quel tempo. A volte sono rinforzativi per aiutarmi ad affrontare il presente e programmare un futuro migliore per me.

Ci sono modalità comportamentali che ho creato in passato per crearmi la mia personale strategia di sopravvivenza in un ambiente in cui non c’erano le risorse e la capacità di soddisfare i miei bisogni per come volessi io.

C’erano diverse aspettative a cui dovevo aderire per ottenere riconoscimento e accettazione.

Per esempio: Devi essere una brava bambina, comportarti bene, devi essere sempre gentile, pulita ed educata. Sii puntuale, mangia tutto quello che hai nel piatto, non dire alle persone che non ti piace quello che fanno, accontentati, non piangere…

(Aggiungi alla lista le tue frasi ricorrenti, scommetto che insieme la potremmo far diventare interminabile!!)

Tutti questi esempi hanno a che fare con alcune delle credenze che avevo programmato nel mio sistema per poter essere amata, la paura era che se non avessi aderito a queste aspettative nessuno mi avrebbe mai accettata.

Alcune delle cose che mi sono state insegnate, per me, sono parte dei valori in cui oggi mi riconosco; altre ho scelto di scartarle per dare spazio a nuovi modi di stare nel mondo, modi che fossero più sostenenti e in linea con quello in cui credo buono per me.

Ci confrontiamo spesso con dei dialoghi interiori che esprimono i nostri desideri, sogni, dubbi, paure, frustrazioni, aspettative…

Quello che è in nostro potere è dare spazio e dignità ai pensieri che nutriamo per scoprire se siamo d’accordo su tutto oppure no, se quello che ci diciamo ci aiuta nell’andare verso qualcosa di buono per noi, oppure, ci riporta in una dimensione antica dove non abbiamo alcun potere di cambiare le cose e soprattutto il modo in cui siamo stati amati.

Ognuno di noi fa del suo meglio nella propria esistenza, incolpare qualcun altro delle nostre mancanze non ci aiuta, anzi, ci fa sentire ancora più soli.

Hai più risorse e potere di quanto tu possa immaginare, non concentrarti su come sono andate le cose continuando a raccontarti una storia insoddisfacente nella quale sei in gabbia. Sei ancora in tempo a fermarti per porti delle domande e darti delle risposte oneste.

Essere disonesto con te stesso danneggia solo te.

In questo viaggio esistenziale non siamo soli come spesso ci sentiamo, forse non hai ancora trovato l’ambiente in cui sentirti parte o il modo per uscire da alcuni dei tuoi schemi per far emergere chi sei nella tua unicità.

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